mercoledì 20 marzo 2013

I nuovi presidenti delle Camere: non tutta la politica è cattiva, non tutto il M5S è incosciente.



Il 16 marzo 2013 son stati eletti i presidenti delle Camere del Parlamento Italiano: Laura Boldrini alla Camera, Pietro Grasso al Senato. La prima appartenente al partito “Sinistra Ecologia Libertà” e il secondo al “Partito Democratico”. I due, dal curriculum invidiabile, hanno suscitato comunque malcontento tra gli avversari della coalizione di sinistra. Ma chi sono questi personaggi?

Laura Boldrini (Macerata, 28 aprile 1961) ha lavorato in ordine cronologico all'ONU per la FAO, al Programma Alimentare Mondiale, è stata Portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e ha compiuto missioni in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, ex Jugoslavia, Angola, Ruanda e Caucaso.
Ha ricevuto la Medaglia Ufficiale della Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna, il titolo di Cavaliere Dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana e molti altri.
Ha pubblicato un libro, “Tutti Indietro”, per raccontare le sue esperienze e scrive su blog, sul sito de La Repubblica e The Huffington Post oltre che su varie riviste (Per i dettagli: wikipedia.org/Boldrini).
Eletta con 327 voti su 618 votanti.

Pietro Grasso (Licata, 1° gennaio 1945) è stato dal 1972 Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Nel 1984 lavorò come giudice a latere (ovvero facente parte del collegio giudicante) nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra, giudicando 475 imputati e stilando una sentenza di oltre 8.000 pagine. Dal 2000 al 2004 a Palermo, sotto la sua direzione, sono state arrestate 1.779 persone e 13 latitanti (compresi tra i 30 più pericolosi).
L'11 ottobre 2005 è stato nominato procuratore nazionale antimafia (wikipedia.org/Grasso).
Eletto con 137 voti su 313 votanti.
Tutti e due hanno già annunciato l'intenzione di diminuire i propri stipendi del 30%.

Ma cosa c'entra il Movimento 5 Stelle?
A differenza della Camera dei Deputati, ove il PD ha la maggioranza di seggi per diritto, al Senato non vi è una maggioranza di Sinistra. Questo vuol dire che se non fosse stato per alcuni militanti del M5S che hanno “violato” le direttive del partito, Grasso non avrebbe potuto vincere.
Infatti Grillo aveva ordinato di votare scheda bianca e ora ha dichiarato che chi ha votato per il senatore di Sinistra ora deve dimettersi perché ha “mentito agli elettori”. Ha anche dichiarato che “Il voto segreto non ha senso, l'eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il Movimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. 
Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto”
La segretezza del voto è ovviamente difesa dalla Costituzione, così come la libertà di ogni singolo parlamentare di votare chiunque a prescindere dalle linee del partito.
Un po' come Alfano, che accusato di “impresentabilità” si è nascosto dietro un dito dicendo che stavano venendo insultati i milioni di elettori che hanno votato il suo partito.

Il Senatore Vacciano ha intanto ammesso su Facebook di aver votato Grasso, sottolineando che il suo gesto è dovuto perché voleva “evitare l'elezione di un esponente del PdL” ed è ora pronto a dimettersi.

Intanto oggi sono iniziate le consultazioni per la formazione del nuovo governo, che termineranno domani e serviranno per verificare se sarà possibile per Bersani governare.

Fonti: fanpage.it (1), fanpage.it (2), fanpage.it (3), repubblica.it.
Nella foto: Laura Boldrini e Pietro Grasso.



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